L'autore fornisce un ritratto del grande cartaginese, in cui convivono da un lato l'introspezione psicologica, dall'altro le informazioni fornite dagli storici. "Gli impulsi che mi hanno animato - fa dire Brizzi al suo protagonista - le gioie, i timori, le emozioni, i turbamenti con cui ho vissuto appartengono a me solo; io solo li riconosco, e io solo posso metterne a parte il mondo".