Una profonda riflessione postmoderna verso i limiti della tecnica, fino alle estreme conseguenze, verso i confini di un mondo "troppo pieno di cose", integrando sociologia, fisica, filosofia, letteratura, antropologia, cinema.
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Il libro rappresenta il tentativo di recuperare gli aspetti più rilevanti in termini sociologici del pensiero di Martin Heidegger, passando per Zygmunt Bauman e Jean Baudrillard. Un discorso sull'inevitabile inautenticità di una "società liquida" in perenne fuga dalla morte. Un'opera ricca di echi e contaminazioni, da Max Weber a Philip K. Dick, dal mitico Hagakure (l'antico codice dei samurai) alle poesie di Raymond Carver, da Walter Benjamin a Julio Cortázar.