Attraverso documenti, testimonianze e cronache giornali-stiche, questo "dossier" ricostruisce 25 anni di Lega nord: dall'antimeridionalismo delle origini, alla xenofobia del Duemila; dall'antipartitismo della prima ora, al Carroccio cardine della partitocrazia post-Tangentopoli; dalle invettive contro "Roma ladrona", all'incasso di ingenti finanziamenti statali; dai proclami secessionisti, all'esercizio del potere politico-affaristico nei governi berlusconiani. E dimostra come il vessillo leghista del "federalismo" nasconda l'obiettivo di gestire le risorse pubbliche nelle regioni più ricche del Paese. Il libro documenta inoltre i tratti biografici e l'essenza politica del fondatore-padrone della Lega nord, Umberto Bossi: incultura e pressappochismo, giustiziaiismo forcaiolo e razzismo xenofobo, qualunquismo antipolitico e cam-panilismo da strapaese, omofobia e maschilismo, in un mix di ignoranza plebea e grettezza piccoloborghese.