Sono passate due settimane da quando ho visto Dakota. Non mi ha cercato neanche una volta da quella notte in cui è sgattaiolata via dal mio letto, e non ha risposto alle mie telefonate e ai messaggi. Forse ho esagerato, l'ho infastidita troppo mentre lei chiaramente non voleva parlarmi, però volevo assicurarmi che stesse bene.
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Per quanto mi sforzi di ricordare che non è più compito mio, la testa non mi ascolta. O forse è il cuore, o forse entrambi. La conosco abbastanza bene da sapere che, quando ha bisogno di un po' di spazio, se lo prende, e nessuno può cambiare le cose. Il fatto insolito è che non sono abituato a essere io il motivo per cui sente quel bisogno.