L'attività poetica di Elisabetta è compresa fra il gennaio 1885 e l'inverno 1888-1889 (quello in cui il figlio Rodolfo si suicidò a Mayerling) ed è tanto intensa da configurarsi come una sorta di diario personale dell'Imperatrice attorno all'età dei cinquant'anni.
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In esso la sovrana rivela, fra l'altro, le sue aspirazioni repubblicane, le sue convinzioni anticlericali, il suo disprezzo per l'aristocrazia e per la vita di corte, la sua estraneità alla casa imperiale. La prefazione è di Brigitte Hamann.