protocolli di Auschwitz è la trascrizione del rapporto redatto da Rudolf Vrba, un deportato slovacco fuggito da Auschwitz. Essendo stato scritto nell'aprile 1944, è il primo documento in assoluto sui Campi di concentramento nazisti.
Walter Rosenberg (Rudolf Vrba è il "nome di battaglia") fu deportato dalla Slovacchia il 14 giugno 1942, all'età di 18 anni.
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Giunto ad Auschwitz, gli venne assegnato il ruolo di raccolta dei "dati personali" degli altri prigionieri. Assistere alla morte atroce cui venivano destinati uomini, donne e bambini innocenti sconvolse il giovane prigioniero. Vrba decise di scrivere in segreto un dettagliato rapporto, che riportasse le statistiche dettagliate dei morti e la nazione di provenienza. Poi, a partire dall'inizio del 1944, cominciò ad elaborare un piano di fuga per portare a conoscenza dei governi europei il terribile massacro che il regime nazista stava perpetrando «su scala industriale».
Tutti i prigionieri erano contraddistinti da un triangolo colorato cucito sulla casacca, sotto il numero di immatricolazione. La prima lettera indicava la nazionalità del prigioniero (per esempio, la «P» significava Polonia). I triangoli erano di cinque colori diversi:
rosso = prigionieri politici in carcerazione cautelare verde = delinquenti comuni nero = "imboscati" (lavativi sul lavoro), "antisociali" (soprattutto russi) rosa= omosessuali viola= Testimoni di Geova Il rapporto contiene anche la numerazione progressiva dei contingenti di prigionieri che arrivavano al campo; comincia con un convoglio di 1200 ebrei francesi, che portarono i numeri da 27.400 a 28.600, e giunge, nel marzo 1944, al numero 174.000. Oltre ai numeri, il rapporto contiene la nazionalità dei prigionieri e l'indicazione della loro triste fine. Alcuni furono gasati all'arrivo, altri furono impiegati nei lavori forzati e fatti morire di fatica o di malattie.
L'autore ha anche disegnato la piantina dei campi di Auschwitz e Birkenau e dell'edificio che ospitava le camere a gas.
Il 7 aprile 1944 Rudolf scappò insieme ad un altro prigioniero, Alfred ("Fred") Wetzler. Dopo una fuga a piedi di quasi tre settimane, durante la quale i due fuggiaschi rischiarono più volte di essere catturati, giunsero salvi in madrepatria.
Il "rapporto Vrba-Wetzler" iniziò a circolare tra il 27 e il 28 aprile 1944. La speranza di Vrba era che gli ebrei ungheresi si rivoltassero contro le SS prima che fossero caricati sui treni della morte. I leader ebrei magiari si mossero in ritardo; comunque, del milione di persone destinate alle camere a gas, ne morirono «soltanto» 400.000.
L'edizione presa in esame, uscita nel 2008, è la traduzione della versione inglese del 2002 del rapporto, edita con il titolo: I Escaped from Auschwitz.