Per la prima volta una vasta antologia degli scritti di Giovanni Buttafava in due volumi
Giovanni Buttafava (Milano 1939 Roma 1990) ha alternato gli studi di slavistica (fra l'altro come traduttore di I. Brodskij) alla passione per il cinema.
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È stato uno dei massimi esperti italiani di cinema sovietico, consulente di festival e rassegne, ha ideato con F. Quadri Il Patologo e ha lavorato per dieci anni a "L'Espresso" occupandosi anche di musica, letteratura e costume. Autore di monografie su Miklos Jancsò e Josef von Sternberg, compare come guest star in tre film di Nanni Moretti.
Il volume è dedicato alla cinematografia russa. Giovanni Buttafava ne racconta la storia mettendo in evidenza i periodi più stimolanti e i protagonisti più celebri, da Pudovkin a Ejzenstejn, da Medvedkin a Dovzenko. La sua storia parte dal cinema muto del periodo zarista, attraversa la travolgente stagione delle avanguardie, descrive il travagliato periodo staliniano e quello successivo della destalinizzazione e del disgelo, arriva all'inquietante era brezneviana con l'esordio di nuovi talenti, oggi ormai pienamente affermati come Michalkov, Tarkovskij, Ioselani, Paradzanov. Il volume raccoglie inoltre una serie di contributi sugli anni '60 e '70, vissuti da Buttafava personalmente durante i suoi prolungati soggiorni in Unione Sovietica: vi si parla dell'evoluzione dei gusti dello spettatore sovietico, il lento affermarsi di un nuovo modo di vedere la realtà attraverso la macchina da presa, le resistenze della censura, l'affacciarsi di insospettati giovani talenti che rifiutano le grigie convenzioni del realismo socialista e confermano la vitalità e l'anticonformismo del cinema russo. Chiudono il volume alcuni ritratti di registi come German o la Sepitko, attori come Vjsockij, sceneggiatori come la Chmelnik, di cui Buttafava ha raccolto testimonianze dirette.
Fausto Malcovati è docente di letteratura russa all'Università Statale di Milano. Si è occupato di prosa, di simbolismo, di storia del teatro russo dell'inizio del Novecento.